Chi è il nuovo viaggiatore di lusso? Evoluzione di un target (sempre più esigente)
Scoprire chi sono oggi i protagonisti del luxury travel significa anticipare i desideri del mercato e progettare esperienze davvero indimenticabili.
Se pensiamo ancora al viaggiatore di lusso come a un aristocratico in crociera con valigia Louis Vuitton, siamo fuori strada.
Il lusso nel turismo non è più solo status, è diventato significato. E chi lo cerca oggi vuole sentirsi unico, capito, possibilmente irraggiungibile... ma non invisibile.
Una nuova generazione di luxury traveller
Il profilo del cliente high-end si è evoluto. Ecco le nuove tipologie emergenti:
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Millennials e Gen Z benestanti
Viaggiano molto, spesso per motivi "ibridi" (leisure + lavoro), sono digital-first, cercano esperienze autentiche e condivisibili, ma pretendono servizi impeccabili.
Non vogliono il lusso ostentato, ma quello significativo: un soggiorno in un lodge ecosostenibile vale più di una suite in centro, se racconta una storia. -
Imprenditori digitali & nomadi di successo
Clienti abituati all'efficienza, all’ultra personalizzazione e a non perdere tempo. Scelgono destinazioni "non convenzionali", connessi con il mondo ma disconnessi dalla routine. -
Baby boomer in fase "revenge travel"
Hanno tempo e disponibilità economica, cercano comfort e sicurezza, ma sono curiosi e vogliono recuperare viaggi persi. Spesso sono i clienti più fidelizzabili. -
HNW e UHNW (High Net Worth e Ultra High Net Worth Individuals)
Ancora centrali per il settore. Sempre più spesso si affidano a travel advisor personali o concierge privati. Vogliono l’accesso privilegiato: a luoghi, esperienze e contatti.
Cosa vogliono davvero? 5 verità scomode (ma utili)
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Non vogliono sentirsi turisti.
Vogliono sentirsi privilegiati locali temporanei. Detestano i pacchetti standard. -
Hanno già visto tutto.
Il valore non è nel “dove”, ma nel “come”: ogni esperienza deve essere trasformativa, unica e irripetibile. -
Pagano volentieri… se capiscono perché.
Il prezzo è l’ultima barriera, ma solo se percepiscono valore, cura, esclusività. -
Sono iper-connessi, ma desiderano detox.
Paradossalmente, chiedono resort senza Wi-Fi… ma con una connessione di emergenza garantita. Il lusso è scegliere cosa attivare e cosa no. -
Hanno aspettative altissime sulla customer experience.
Il viaggio inizia prima della partenza e termina settimane dopo il rientro. Ogni touchpoint deve essere curato: sito web, preventivo, email, check-in, post-stay.
Cosa significa questo per chi lavora nel settore?
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Formarsi è indispensabile. Chi lavora nel luxury travel non può improvvisare: servono cultura, sensibilità, aggiornamento continuo.
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Il “consulente” sostituisce l’agente. Il vero valore oggi è nella progettazione personalizzata e nella capacità di interpretare desideri non espressi.
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La narrazione è tutto. Non si vendono hotel, ma emozioni. Non si propongono tour, ma esperienze cucite addosso come un abito di sartoria.
La Luxury Travel Academy nasce proprio per questo: formare professionisti capaci di comprendere – davvero – il nuovo viaggiatore di lusso.
Perché saperlo accogliere non basta: bisogna anticiparlo.